Guida al Tiro a Lunga Distanza
I parte
Il tiro a lunga distanza è una disciplina talvolta percepita come per “campioni” o comunque persone che vogliono gareggiare a buoni livelli. Ebbene, sfatiamo questo mito: se si apprezza la competizione le occasioni non mancheranno ma allo stesso modo chi ha piacere semplicemente di frequentare il poligono può appassionarsi ugualmente a questo tema e potrà apprezzare le tante particolarità che esso comporta.
In primis si ragionerà sulle palle da usare per non lasciare nulla al caso. Il profilo dell’ogiva per i tiratori è tipicamente affusolato. Il raggio di curvatura può essere definito tangente (quando è senza “spigoli”), secante (quando si arretra di un certo delta il centro della circonferenza ottenendo così ogive lunghe fino a 15 calibri) o ibride ovvero la parte principale della curvatura è secante ma è congiunta ad una porzione di curvatura tangente. Se parliamo dal punto di vista dell’aerodinamica il profilo secante è più vantaggioso rispetto a quello tangente che però avrebbe il vantaggio di impegnare più agevolmente la rigatura della canna. La soluzione ibrida pertanto è quella che ha maggiormente preso piede per cercare di combinare i plus delle due tipologie. Quando si considera un proiettile bisogna osservare la base che può essere piatta o troncoconica. Se si diminuisce la superficie piana della coda si diminuisce anche la turbolenza generata riducendo l’azione frenante generata dalla depressione. Al tiratore indeciso che non vuole provare tutte le combinazioni possibili e tirare le somme il consiglio è di restare su palle a base piatta qualora la priorità sia la precisione, mentre se il focus è sulla lunga distanza allora meglio puntare su palle con i più alti coefficienti balistici possibile.
Nella dotazione del tiratore non può mancare l’anemometro ovvero lo strumento che misura l’intensità del vento. Le caratteristiche ideali sono: dimensioni non troppo ingombranti e display con poche e chiare funzioni possibilmente collegabile allo smartphone per poterlo configurare in maniera più precisa. Lo smartphone può inoltre aiutare ulteriormente il tiratore grazie alle applicazioni che calcolano la traiettoria del proiettile. Ovviamente bisogna fare dei test in poligono per verificare i dati dell’app a quelli della propria ottica ma una volta che si ha la pazienza di allestire questa fase preparatoria si possono evitare calcoli balistici non sempre immediati. In genere queste app richiedono di inserire il diametro, la lunghezza e il range di ingrandimento dell’ottica, ingrandimento selezionato, velocità e coefficiente balistico della cartuccia, distanza, angolo di inclinazione. Se poi si completa anche con i parametri ambientali si avranno dati ancora più precisi e lo scopo dell’applicazione sarà quello di avere i valori correttivi da impostare sulle torrette dell’ottica o la posizione del reticolo dove mirare. Un parametro che spesso mette in crisi il tiratore è come misurare l’altezza dell’ottica rispetto alla canna. Il nostro consiglio è di prendere la misura della campana dell’ottica con un calibro, la misura del dietro della canna, dividere entrambe le misure per due e misurare la luce con i becchi del calibro tra la parte inferiore della campana dell’ottica e la parte superiore della canna. Sommati questi tre valori si ottiene la distanza dell’ottica dalla canna.
Il tiratore deve avere cura dell’arma e se questa è nuova mai dimenticarsi del rodaggio. E’ ovvio che l’arma sarà già passata da un Banco di prova riconosciuto, è quindi opportuno eseguire una prima pulizia approfondita con gli appositi prodotti. Inumidite una pezzuola con un prodotto detergente e fatela scorrere per 5-6 volte con una bacchetta alla quale è stato avvitato lo jag sino al vivo di volata. Rimuovete lo jag, avvitate il brush (spazzola) in nylon che una volta inumidito con il prodotto andrà fatto scorrere circa 20 volte per poi ripetere il passaggio delle 5-6 pezzuole. Bisogna continuare a far scorrere pezzuole finché non escono pulite, dopodiché potrete iniziare il rodaggio della canna lasciando raffreddare la canna dopo ogni colpo (o un paio di colpi). Dopo 10 colpi in cui puliamo dopo ogni singolo sparo si passa ad ulteriori 10 tiri in cui puliremo ogni 2 colpi e poi ulteriori 10 colpi con pulizia ogni 5. Effettuato il rodaggio si esegue una pulizia completa con pasta apposita dopo il secondo passaggio con le pezzuole inumidite per eliminare residui sulla canna.
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